Quest’anno la terza edizione di MurlOlio dovrebbe rappresentare il salto di qualità di una manifestazione che da festa prettamente locale potrebbe diventare un importante evento di valorizzazione dell’olio da olive dell’area sud-senese.
In programma a MurlOlio 2018 sono previsti
- un concorso oleario per aziende e privati;
- una tavola rotonda dedicata alle problematiche locali dell’olivicoltura e della produzione olearia;
- il coinvolgimento degli alunni della scuola primaria e secondaria di Murlo con progetti sull’olio d’oliva;
- il mercato dei produttori locali;
- una mostra mercato di attrezzature agri-olivicole;
- un corso per imparare a conoscere l’olio toscano artigianale e insegnare a discriminarlo rispetto agli oli delle altre regioni d’Italia.
A nostro modesto parere questo progetto potrebbe finalmente dare il giusto valore a Murlo e al suo “oro“. Non dimentichiamoci che Murlo ha una tradizione olivicola antica e ancora oggi molto sentita nella popolazione locale. Non c’è famiglia murlese che non possieda un oliveto. Per non parlare della presenza di ben due frantoi professionali in un comune di poco più di 2000 abitanti. Il che la dice lunga sulla cultura dell’olio da queste parti!
Naturalmente, essendo noi stessi olivicoltori ci siamo entusiasmati fin da subito a questa manifestazione, che abbiamo ideato e portato avanti con l’associazione Pro Loco di Murlo. L’intento era animare dal basso l’interesse intorno all’olio d’oliva, coinvolgendo prima di tutto abitanti e produttori. Fin dalla prima edizione abbiamo organizzato un concorso oleario, ci siamo avvalsi della collaborazione della scuola e degli studenti, futuri consumatori di “olio buono”. Abbiamo riunito tecnici esperti per parlare delle tematiche che affliggono l’olivicoltura toscana: la mosca dell’olivo, l’abbandono degli oliveti…
MurlOlio 2018 avrebbe dovuto aggiungere un nuovo e importante tassello al progetto: l’indotto per il territorio. Come? Organizzando un corso per conoscere l’olio toscano in tutte le sue sfaccettature sensoriali. Per imparare a discriminarlo rispetto agli oli di altre regioni. Un corso specifico rivolto a chi l’olio lo vende e lo promuove: negozi biologici, di gastronomia specializzata, ristoratori, blogger e tutte le persone interessate a vario titolo all’evo toscano artigianale.
68 giorni di anticamera
Naturalmente per fare tutto ciò non bastano l’entusiasmo e la buona volontà, ci vogliono anche i soldi. Non molti, ma sì, ci vogliono. Diciamo 2000 euro. Come ogni Pro Loco che si rispetti abbiamo quindi presentato un progetto dettagliato al Comune di Murlo. L’Amministrazione comunale è l’interlocutore naturale di ogni associazione per lo sviluppo del territorio. Come la Pro Loco. Dunque ci aspettavamo un certo interesse.
A quanto pare però l’interesse non è corrisposto. La realtà dei fatti è che dopo oltre due mesi e svariate riunioni di Giunta il progetto è ancora in giacenza nell’anticamera del re. Nel frattempo è troppo tardi per mettere in piedi la macchina organizzativa. Inutile chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. E MurlOlio sarà l’ennesima occasione mancata per sensibilizzare al consumo del vero olio evo.
Alla ricerca della cultivar etrusca perduta
Anziché puntare oggi a salvaguardare la produzione di olio e il suo indotto, l’Amministrazione comunale preferisce investire nella ricerca di un ipotetico DNA di un’antica cultivar etrusca. Così, in un domani non meglio precisato, anche Murlo avrà (forse) una base scientifico-culturale per costruire uno storytelling con cui narrare il suo olio. Bellissimo progetto, certo. Ma quando tutto ciò si tradurrà in un’azione concreta forse molti oliveti saranno già stati abbandonati.
Peccato. In un periodo in cui enti, associazioni e autorità sono riunite attorno al capezzale dell’olio toscano, un segnale concreto da parte di chi amministra ci sembrava quanto mai opportuno. Invece, dopo promesse e proclami, l’Amministrazione comunale sceglie deliberatamente di NON decidere. Questo fatto ci ha fatto riflettere, come cittadini e come azienda produttiva locale.
La conclusione che ne abbiamo tratto è che scegliendo di NON decidere l’Amministrazione comunale dimostra nei fatti di NON
credere nella libera e spontanea iniziativa dei suoi cittadini, di NON
avere fiducia nell’associazione Pro Loco di Murlo, che invece molto ha fatto e molto fa su base totalmente volontaria per la promozione del territorio; e di NON
voler sostenere l’olivicoltura locale, i piccoli coltivatori del territorio e le loro istanze.
Scegliere di NON decidere significa ignorare premeditatamente le sollecitazioni che vengono dal basso, rifiutare il dialogo, significa non voler ascoltare.
E non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.